Chi Siamo, cosa facciamo, che volete?

27997_542530455758442_1072311623_nBall Don’t Lie è un podcast settimanale che parla di NBA, in onda ogni lunedì su Radio Playitusa e iTunes Store.

 

L’idea di BdL arriva in una giornata di metà 2011 con l’intento di parlare di basket e di NBA in tono scanzonato, amichevole, ironico lasciando che sia la passione per il gioco a colmare le lacune di conoscenza.

 

Ormai i nostri speaker sono celebrità di livello internazionale che ci invidia tutto il mondo. Conosciamoli!

 

Fazz (Fabrizio Gilardi)

ApronL’uomo che stava dietro il lockout. Fine conoscitore e appassionato di qualunque cavillo tecnico-burocratico e socio-economico riguardante NBA, Salary Cap e statistiche inutili.
Si diverte a scorrazzare per forum e twitter a infrangere i sogni di trade di chiunque abbia la malaugurata idea di proporne una senza chiedere prima il permesso a lui.
La democrazia a Ball Don’t Lie funziona così: ci si scorna una settimana per decidere quale sia la scelta migliore da fare e, una volta raggiunto un punto morto, decide Fazz per tutti di fare come vuole lui. Per questo motivo ogni volta che ci sentite dire “scelta redazionale” significa che ha deciso tutto Fazz.
Se indagate nel suo passato si vocifera che viva a Monza e tifi Orlando Magic, ma l’ipotesi che sia un droide multitasking programmato da Larry Coon prende sempre più piede.

NB Se non sapete chi è Larry Coon è perfettamente normale, ma Fazz vi guarderebbe male lo stesso

Catch-phrases: Nì; Apron; è così!

Twitter: @Fazzettino

 

Nick (Nicolò Ciuppani)

Stacce

Nick studia a Bologna e vive metà della sua vita lì e metà nella sua città natale di Arezzo.
È il blogger non pagato a tempo pieno.

Tifa Phoenix Suns da quando ha iniziato ad appassionarsi di NBA. Divoratore ossessivo di partite sul League Pass trascorre il tempo libero dallo studio a spulciare dischi nel suo negozio preferito dove reperisce autori semi-sconosciuti classificabile tra gli inascoltabili e gli incapaci che però a lui piacciono tantissimo. Si divide con Fazz l’ignobile compito di produrre la puntata e fare l’upload settimanale.
Nella trasmissione è riconoscibile dall’allarmante frequenza con cui sbaglia i pronostici (segno che le partite che guarda non servono a nulla) e dai suoni irritanti che piazza in mezzo alle frasi degli altri.

Andrete d’amore e d’accordo con lui fino a che non tirerete fuori argomenti come Carter, Beasley e gli altri personaggi che hanno tentato di sabotare dall’interno la sua amata franchigia

Catch-phrases: STACCE™, mai nella vita.

Twitter: @NickRamone

 

 

Il Bro (Lorenzo Neri)

DraftMassimo esperto del mondo collegiale e semi-professionistico di basket, se è quasi basket lui lo guarda.
Se un giorno avete visto al campetto un bambino cicciotto tirare i liberi con entrambe le mani il Bro lo conosce e ha già pronta la scheda per quando si dichiarerà al draft.
Vive a Larciano e fossi in voi davanti a lui non direi “Ah, in provincia di Pistoia!”, spoiler: è parecchio grosso!
È un hipster delle dimensioni di un centro europeo, e in quanto hipster tifava i Miami Heat prima che diventassero fighi.

Professore ordinario di Ritorno Al Futurologia, detiene con merito la cattedra sulle sit-com americane degli ultimi 35 anni.Scrive per Draftology e la cosa gli è valsa anche la presenza in un articolo di NBA.com

Fratello di Arvaro™, presenta disturbi ossessivo compulsivi durante il periodo della march madness in cui non esce di casa per giorni e giorni nutrendosi di plum cake e vagando di schermo acceso in schermo acceso come una falena.

Twitter: @TheBro84

 

Fleccio (Francesco Andrianopoli)

CagneFleccio è un personaggio complesso, un paladino del sordido, un eroe post-moderno, un personaggio positivo. Tipo Mazinga fatto di crack.
Tifoso pericolosissimo dei Lakers e Juventino incallito, avvocato nel tempo libero, avanguardista della decadenza e del degrado.

Ricercato numero uno della postale in tutta la Liguria, si accompagna in ogni serata col fedele secchiello di Vodka Lemon che gli rivela i significati della vita sotto forma di supercazzole. È il fidanzato che non vorreste conoscere e che per nessun motivo vostra madre dovrebbe avere l’idea di chi sia.

In trasmissione porta savoir-faire, classe, eleganza e una vastissima conoscenza del mondo femminile nella sua rubrica: la finestra sul canile.

Catch-phrases: cagne, CIRULLA!, non è vero, NON È VERO!, magna tranquillo.

 

Twitter: @Fletcher_Lynd

 

 

Timme (Francesco Tonti)

VecchiRomano de Roma tifoso daa Roma. Massimo esperto mondiale dei San Antonio Spurs e profeta generazionale su molti fronti come il “Richard Jefferson Male Assoluto” e “Matt Bonner flagello di Dio”. Crede nelle capacità divinatorie di Ryan Anderson e si definisce “tifoso vagamente pericoloso”.

Stilista ufficiale di Ball Don’t Lie e critico autorevole sul fronte estetico e motivazionale. Voyeurista di televisione d’annata, amante della gente che piace (alla gente che piace). Dotato di tricologia retrattile/stealth.
Vive con un fuso orario leggermente diverso da quello italiano che lo porta a comparire subito dopo la frase di Fazz “Basta, timme si arrangia a questo giro. Noi iniziamo che siamo in ritardo…”

Vassallo della cabriezza e fondatore della confettologia, scaldapizzette mancato, capitano della Dinamo Martini e fan numero uno di Celeste Gaia e Kyle Lowry.

È sposato ormai da molti anni con Sophie Marceau. Solo che lei non lo sa ancora.

Catch-phrases: vecchi, demotivati, sossordi!

Twitter: @Dreamtimme

 

Showme (Davide Rosa)

AlzheimerShowme vive a Torino e tifa Juventus. Baluardo e tifoso dei New York Knicks e del basket in generale di cui parla nel suo blog ShOwmeHOw2play.
Anche lui assiduo divoratore di partite sul league pass dimostra tutta la propria forza con la conoscenza specifica del college basketball.

In trasmissione, purtroppo, è diventato celebre per le battute raggelanti che tira come coltellate e che fanno scendere un profondo senso di infelicità e amarezza sul programma ma che a lui divertono moltissimo.
Fondatore del fan club di Jerryd Bayless che conta 2 iscritti è impegnato con riti esoterici a purificare la stanza dalle gufate nostre sui Knicks e dalla presenza di Toney Douglas nel globo terracqueo.

L’età che avanza inesorabile lo ha portato al voyeurismo edile, al borbottamento asfissiante e ad una passione inspiegabile per il tenente Colombo e Matlock.

Da quando è entrato a Ball Don’t Lie si è dato all’alcool in maniera professionale.

Catch-phrases: Luigi’s death stare!

Twitter: @ShOwmeHOw2Play 

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