A discapito di qualunque pronostico, scommessa, giro di droga da parte del Cartello internazionale e impazzimenti delle maionesi il vostro podcast preferito (cioè noi) è stato votato tra i 10 migliori podcast/programma/radio su web (categoria 22 dei #MIA14; non dovrei spiegarvi nemmeno cosa sono ma tant’è).
Cosa significa questo? Che internet, il luogo dove le scie chimiche controllano le vostre menti, in cui lo sbarco sulla luna è alla pari di una puntata di Person Of Interest ma in bianco e nero, in cui ognuno può dire la più grossa puttanata del giorno difendendosi dietro a “è la mia opinione!” sia un posto addirittura peggiore?
Sì.
Che la democrazia su internet non funzioni?
Assolutamente, e non solo su internet.
Quindi che fare?
Girarsi su un fianco e crepare potrebbe essere una soluzione apprezzabile ma impraticabile per mancanza di sbatto, un’altra ipotesi sarebbe votare entro l’11 settembre (COINCIDENZE???????) il vostro podcast preferito.
Perché?
Ora, già è umiliante così, ma pensate a quanto sarebbe devastante per noi sociopatici dissociati dover ricevere pure un premio, su un palco, davanti a una folla di esseri umani in carne ed ossa.
Noi che stiamo bene in disparte, nel nostro ripostiglio con PC, cuffie e microfono.
Pensate a Fleccio spaccato ammerda accanto a personaggi come Dipré, Cliomakeup e l’autrice di Giallozafferano.
Pensate a Fazz che fa piangere mezzo sito di Spinoza dicendo che la satira non fa ridere, ma la full mid level sì.
Pensate a Showme che può partecipare a discussioni del calibro di “Raccontare il vintage: come la rete può dare nuovo valore al passato”. Lo giuro, esiste davvero, guardate qui.
Fatelo per noi.
VOTATE.
Gli altri.
PS: Noi ci vantiamo del fatto che il nostro pubblico è mentalmente più evoluto rispetto agli altri. Prima di farci risvegliare nell’amarezza della realtà fate le cose a modino e votate per almeno 10 categorie pena annullamento della scheda. Daje!