Quasi ogni squadra ha giocato le prime 10 partite di stagione. Facciamo un attimo il punto della situazione su quali siano i trend e quali siano i luoghi comuni da sfatare.
Dwight Howard principalmente è andato a Houston perchè l’ambiente di Los Angeles lo stava attanagliando, ma anche perchè a Houston ha avuto assicurazioni di poter giocare il numero di possessi che desidera in post basso che nessun altra squadra poteva concedergli. Peccato che in situazioni di post basso, che fanno parte per un 44% abbondante del suo gioco produca la miseria di 0.56 punti a possesso che lo rende il 18° giocatore NBA su 18 in tutto per efficacia con un numero di almeno 5 possessi a gara spalle a canestro. Brook Lopez è il giocatore più fruttifero in post, con oltre 1,1 punti a possesso, secondo Blake Griffin con 1,05. L’unico non bigman in questa graduatoria è Carmelo Anthony, che segna 1 punto esatto ogni volta che si mette spalle a canestro tentando almeno 5 post-up a gara.
Viceversa Howard in situazione di pick & roll, che usa solo il 10% delle volte ovvero 11 possessi in 8 partite, segna con il 72% dal campo (il primo per % in graduatoria) per quasi 1,2 punti a possesso. Il meglio di se tuttavia lo da a rimbalzo in attacco (1,5 punti a possesso) e smarcandosi in taglio, a seguito di penetrazioni dei compagni che conclude con il 91%, che gli valgono quasi 2 punti a possesso. Il lungo più efficiente da pick & roll? Considerando che Ilyasova ha giocato solo 3 partite, è Anthony Davis con quasi 1,5 punti a possesso che però converte con un 57% scarso dal campo.
I Miami Heat sono una squadra che sta esplorando soluzioni alternative al solito “ci pensa LeBron”. E’ un esigenza nata dal fatto che James non può arrivare sempre a fine stagione con il fiato corto. Per fare questo Spoelstra ha chiesto un passo avanti a tutti i comprimari ed ha preteso da James e Wade una maggiore condivisione delle responsabilità offensive. Il risultato? Miami smazza oltre 28 assist a sera ed è l’unica squadra della lega a tirare con il oltre il 50% dal campo. Il 27% dei tiri di squadra viene da tiri su scarico (ecco spiegata l’alto numero di assist), solo il 12% in transizione, sono ultimi in graduatoria per punti a partita in contropiede (9,1 a gara) e rispetto agli anni passati c’è una circolazione di palla migliore in cui tutti sono coinvolti e in cui tutti possono trovare opportunità interessanti. Maggiore è la confidenza, maggiore è la capacità di segnare marcati. Perchè gli Heat sono anche la 3° squadra della lega che segna più punti tirando con l’uomo addosso, circa 1,17 punti a possesso nel 53% dei casi sul totale dei tiri, con Mario Chalmers protagonista positivo. Non dovrebbe stupire che la squadra che effettua meno tiri contestati siano i San Antonio Spurs, solo il 39% delle volte, il regno dell’extra pass, che vedono incombere in questa speciale graduatoria i Los Angeles Clippers guidati da San Chris Paul.
Chiunque guardi una partita dei Knicks, questi Knicks di inizio stagione, si renderà conto anche senza l’aiuto di statistiche avanzate, che siano uno dei peggiori attacchi della lega. Sono nella parte bassa delle graduatorie inerenti punti segnati, % dal campo e % da tre punti. Sono uno shooting team (segnano solo 35 punti a gara in vernice, peggio di loro solo Blazers e Cavaliers), ed in questo momento sono in una fase di slump al tiro, eccezion fatta per il Mago, l’unico a metterla dentro con continuità con un elevato numero di possessi. Il fatto è che sono di gran lunga l’attacco con meno movimento della lega. Solo il 4,5% delle loro conclusioni avviene in situazioni di movimento e solo il 6% in uscita dai blocchi. Non è nemmeno un caso che la stragrande maggioranza dei canestri dei Knicks non siano assistiti, peggio solo di Detroit, Boston, Phoenix e Toronto.
Golden State Warriors, Portland Trail Blazers e Indiana Pacers sono le 3 squadre a cui non può concedere tiri aperti. Ne prendono quasi 15 a sera ne segnano tutte con oltre il 55% dal campo.
Vi stupirete nel sapere che il giocatore più efficiente offensivamente della lega, con almeno 10 possessi a sera, è Jodie Meeks, che segna 13 punti ogni 10,3 possessi. Dietro a lui Kyle Korver, e Wes Matthews. Il primo “big” a entrare in questa graduatoria (non tanto per status, quando per attenzioni che genera sulle difese altrui) è Klay Thompson. Dopo di lui, c’è Markieff Morris (fresco di nomina di giocatore della settimana ad ovest). Chris Bosh è il primo centro (benchè sia un centro molto atipico) del lotto, con oltre 17 punti su quasi 15 possessi a sera. I peggiori? Kevin Garnett che produce solo 0.56 punti a possesso segnando dal campo con un misero 32%, Tyreke Evans, Ricky Rubio e Derrick Rose, nessuno di loro oltre i 0,7 punti a possesso.
L’arte del volume shooter è un arte particolare, che destreggiano con efficacia pochissimi giocatori. Tra questi Russell Westbrook che prende 26 possessi a sera in cui produce solo 0,7 punti a possesso ma in quel gulag tecnico di OKC è indispensabile che vada spesso fuori controllo. Nonostante il recente 11/37 al tiro di Rudy Gay, che ha fatto entusiasmare molti, la palma del peggiore la guadagna Derrick Rose, che produce “solo” 15 punti avendo a disposizione quasi 22 possessi a sera. Degni di nota sono anche Kyrie Irving, Kemba Walker ed i rookie Micheal Carter-Williams e Victor Oladipo, che tirano tanto e segnano a corrente alternata.
Se ci giocate contro, non vi converrebbe lasciare soli Klay Thompson, Kyle Korver, Joe Johnson, Danny Green, Lance Stephenson, Chris Bosh e Trevor Ariza, tutti in grado di segnare almeno 1,5 punti a possesso con almeno 3 tiri aperti a sera, anche se quello che ha la % dal campo più alta in questi casi è Al Horford, evidentemente il più bravo di tutti a farsi pescare libero sotto il canestro.
La prossima volta analizzeremo i dati difensivi, tanto cari a Fazzettino…